Critica

GIOVANNI BONETTO  “..Siamo di fronte ad un teatro difficile ,talvolta irritante ,sempre violentissimo e coartante: quasi un teatro che non perdona, ma dolce e rabbioso insieme sul versante dei contenuti e della forma .La stessa consueta parola piglia altro colore nel teatro di Crocetta , viene recuperata a quei sensi che pareva aver perso nel consumo troppo letterario.”

 

Alba,1973

 

 

GIORGIO BARBERI SQUAROTTI “… la mia sincera ammirazione per la forza lirica ed inventiva del suo discorso teatrale, che prende e colpisce a fondo il  lettore …Soprattutto la forma lirico-filosofica che Ella assume sono molto originali e validissime…”

 

Torino, 1978

 

 

VINCENZO ROSSI “…L’aspetto più proprio del Crocetta narratore (è anche apprezzato autore di opere teatrali ,di poesia e di critica ) noi lo ravvisiamo nella gioiosità di trascrivere  il racconto a mezz’aria, tra la dura e ruvida realtà e l’agilità, i tocchi sfumati della favola.

Sul piano della scrittura il Crocetta ha maturato un linguaggio teso, innervato, vivo , che non dà spazi ad assenze e distrazioni , a zone inerti : il ritmo che formula le frasi denota il possesso sicuro di un registro proprio :le figure , le tessiture verbali si accordano con naturalezza e rivivono con vigore creativo sulla pagina”

 

ECO-RISVEGLIO OSSOLANO , 1983

 

 

MARIO PICCHI “…Impegno morale evidente in ogni espressione artistica, dai romanzi così corposi e densi di fatti, alle sculture di tanta forza e violenza espressiva…”

 

Roma, 1987

 

 

DANTE MAFFIA “…Crocetta ha compiuto un’operazione inversa a quella compiuta da Giacometti ed è riuscito ad ottenere figure che più visceralmente si legano al quotidiano .La frequentazione che Crocetta ha con la poesia gli ha giovato e gli ha permesso di intervenire nei volumi con l’estro di cui possiede nel cuore e nelle mani una materia incandescente e non vuole abbandonarla, ma plasmarla e renderla vita, canto che si libra verso l’alto “.

Roma, 1988

 

CLETO BELLUCCI “… i versi, con le loro cadenze musicali ,con le  immagini vive di luci e colori non sono lo strumento per narrare, descrivere , palesare un sogno , ma  in modo coinvolgente ,  al punto da dimenticare che leggi, ma immagini e senti che sei tu a pensare, a sorridere , a soffrire , a sperare…”

 

Fermo,1989

 

 

MARIO BUCCI “…Le figure contorte ,filiformi ,sono forti e solide nelle giunture rigonfie ,come i tronchi ed i rami degli ulivi pugliesi che sono a lui familiari da quando era piccolo…Sculture, quelle di Crocetta , che rappresentano , insieme alla lirica , la  sua liberazione da una vita che non vuole , non accetta né grigia , né opaca. Lotta contro il grigiore , l’odio , l’assurdo con gli scatti vitali , appassionati , elettrici dei suoi bellissimi burattini di bronzo .”

 

Fiesole, 1989

 

 

VINCENZO PARISI “…Leggendo i suoi versi si rimane incantati dalla versatilità di un artista che possiede la rara , inimitabile dote di saper donare plastica rilevanza alla poesia e voce lirica alla scultura!”

 

Roma, 1989

 

 

GIORGIO BARBERI SQUAROTTI “….si, sono  tempi di angoscia e di violenza e le sue intense ed appassionate poesie ne esprimono molto efficacemente  la tragicità”

 

Torino,1991

 

 

VLADIMIR CICOGNANI “…Traspare da ogni lavoro di Crocetta una forza interiore che ci porta ad atmosfere arcane e a miti antichi filtrati attraverso la sensibilità di un umanista vero nel senso più profondo del termine. Attraverso sculture che sono impianti  architettonici che sfidano lo spazio e il tempo ,egli giunge a delle figure che sono degli archetipi ,tesi a dimostrare l’eternità  dello spirito umano…”

 

Bologna,1991

 

 

NICO NICOSIA “…L’ESSENZIALITA’ di Crocetta riduce la figura  a simbolo del suo sentire cadenzando l’immagine in una visione ieratica. L’atmosfera che si respira davanti ad una scultura del nostro artista è determinata da quel virtuosismo tecnico capace di accendere o di annullare la scintilla del piacere estetico. Crocetta giuoca con la materia, cera o bronzo, fino a dissolvere nella forma che la stessa materia afferma o nega…”

 

Urbino,1992

 

 

LA GAZZETTA “…Il neoumanesimo proclamato da Crocetta nel 1986 nella mostra antologica organizzatagli dal Comune di Montefiore dell’Aso, nella sala De Carolis, ora è gridato nello strazio dei corpi dilaniati dalla fame, dal disastro nucleare di Chernobyl,dalla folle guerra del Golfo”

 

Pesaro,   1992

 

 

GIORGIO BA’RBERI SQUAROTTI “…La scultura di opera in opera sempre più si affina e si sublima , così come la sua poesia offre l’espressione efficace della più cupa tragicità contemporanea”

 

Torino,1992

 

 

CARLO BO “ Mauro Crocetta tenta di raggiungere il dominio della bellezza con la poesia e con la scultura. Fondendo in un’unica vocazione queste due ragioni finisce per stabilire un rapporto costante dinamico e molto attivo fra quelle che sono le sue doti naturali.

Con il passare degli anni e con l’approfondire le sue speculazioni il Crocetta può dire di aver circoscritto, illuminato un discorso personale sì da colpire l’osservatore ed il lettore del nostro tempo”

 

Urbino,1992

 

 

GIUSEPPE CHIARETTI “…Artista tra i più drammatici del nostro tempo, d’un dramma però che non si avvita nel gorgo della disperazione e del nichilismo, ma s’apre alla compassione e grida alla solidarietà. Si tratta in realtà, della nostra tragica condizione umana letta da spirito pensoso delle sorti dell’uomo, la quale condizione, intrecciandosi con quella del Cristo, si carica di una speranza inattesa……”

 

San Benedetto del Tronto, “L’Ancora” , 23 maggio 1993

 

 

VITTORIO SGARBI “…apprezzo molto le sue sculture, così essenziali e scarne…”

 

Ro Ferrarese, 1996

 

 

GIORGIO BARBERI SQUAROTTI “ … ho subito letto la sua Mirra ammirandovi molto la soluzione lirica che ha dato alla rappresentazione della vicenda, quanto più non si potrebbe desiderare adatta alla situazione dei sentimenti, che così vengono con molta delicatezza e limpidità  descritti, e anche con una suprema purezza che riscatta la difficoltà morale dell’argomento.”

 

Torino, 1997

 

EMIDIO DILETTI “  … L’aggettivazione è selezionata e soppesata   a caricarsi di forte potere allusivo che meglio cattura l’attenzione e commuove chi legge. Ciò consente a Crocetta di aggirare il rischio di quel calcolato freddo ragionare della Mirra ovidiana che si premura di spiegarci, con irritante arzigogolo, come, nel caso che la sua voglia venisse soddisfatta, ella verrebbe ad essere  ad un tempo rivale della madre, amante del padre, sorella del figlio nascituro e madre di suo fratello!…”

 

Torino “VERNICE” 1998

 

 

SANDRO GROS-PIETRO “ L’opera letteraria di Mauro Crocetta rappresenta la condizione di dolore e di infelicità della vita umana, le avversità del destino, le ingiustizie e i soprusi dei violenti, la bestiale ferinità degli aggressori cui si contrappone la sofferenza dei giusti e degli inermi che subiscono l’insulto delle cose e delle persone votate al male…. Autore dalla concezione profondamente religiosa, Mauro Crocetta trasmette al pubblico una tensione veritativa dell’assoluto, che non è propriamente una professione di fede, ma che assume invece le forme della seduzione per la verità e per la bellezza, come sviluppo del teorema centrale della poetica crocettiana: le radici profonde della bellezza ristanno nella verità rivelata dell’assoluto e , quindi, della vita che va oltre la vita…”

 

Torino “VERNICE”  1999

 

 

GIORGIO BA’RBERI SQUAROTTI  “ … Ho letto il nuovo poemetto (Cadmo e Armonia) con gioia per l’intensità e per la luminosità del verso armonioso e per la commossa sapienza del racconto del mito, che è splendida lezione di verità…”

 

Torino, 12.02.2000

 

 

PAOLA PEPE “ … Ho apprezzato la rara sublime bellezza della Sua produzione scultorea e colto, malgrado del limitato rilievo virtuale della riproduzione fotografica, la profondità allegorica  che incide l’assetto formale dei temi che tratta….”

 

Torino, 09.03.2000

 

 

Giorgio Bàrberi Squarotti   “   Caro Crocetta, anche il suo ultimo mito di Ermafrodito è molto bello per rapido ritmo e sensualità e invenzione. Mi rallegro con Lei una volta di più …

 

Torino, 12.02.2001

 

 

Emidio Diletti   “.. Il recupero del mito classico è per Crocetta un atto di fede nella vita, intesa così com’è nella sua profonda immutata essenzialità…..”

 

        S.    Benedetto del Tronto,  09.03.2001

 

 

Mario Bucci “… In Mauro Crocetta, quelle passioni tragiche contenute da una forma impeccabile, armoniosa nel verso poetico, esplodono libere nella scultura, vengono fuori come una lava bollente che esce da un vulcano, da gran tempo costretto a contenere i segreti, la terribile forza nascosta…”

Fiesole, maggio 2001

 

 

Fulvio Castellani  “  Poesia a flash, quella di Mauro Crocetta. Poesia che condensa emozioni intense e che seduce per quel suo piacevolissimo inseguirsi di immagini  e di sentimenti …… Ci troviamo di fronte ad un poeta dal respiro ampio che si muove su un pentagramma dove le note si alternano in tonalità alte e piane, mai soffocate da incertezze e da stanchezza ispirativa.”

“I Mille colori della Poesia” , Carello ed . Catanzaro, giugno 2001

 

 

“…. I MITI ( Icaro, Attis, Cadmo e Armonia, Ermafrodito, Mirra)  sono presenze inquietanti  dei nostri tempi, sono metafore forti di valori perduti….L’autore rielaborando personaggi e anche storie mitiche, sembra voler raccontarsi storie antiche che sfuggono all’oblio del tempo: evocazioni di un lontano passato che riemerge nelle forme e nei ritmi dell’arte e della poesia.”

La Gazzetta del Mezzogiorno 21.09.2001

 

 

I miti della Grecia secondo Crocetta

I miti dell’antica Grecia, Icaro con il suo anelito a volare sempre più in alto, Attis votato alla castità, Armonia dea della concordia, Cadmo trasformato in drago da Giove, Mirra ed Ermafrodito rivivono nei versi poetici e nelle sculture di Mauro Crocetta….. Crocetta rielaborando personaggi e storie mitologiche sembra abbia voluto raccontarsi e raccontare favole antiche, evocazioni di un lontano passato che riemerge nelle forme e nei ritmi propri degli antichi abitanti dell’Ellade…

 

Il Messaggero  21 settembre 2001

 

 

“ … I MITI sono piccole grandi tragedie dell’uomo, sin dal concepimento. Sono la dichiarata e gridata sacralità della vita….”

 

Il Messaggero 21.09.2001

 

 

Leonardo Mancino “…. Mauro Crocetta riesce a pieno ad esprimere il disagio dell’esistere così come la speranza di sognare la libertà nel movimento e nel volo dei simboli….”

Macerata, 27.09.2001

 

 

Fabio Scotto “ E’ impresa ambiziosa quella di riuscire a far convergere linguaggi  espressivi diversi quali sono la scultura e la poesia e mi pare tanto più per questo ammirevole il suo tentativo (I MITI), in larga parte riuscito.

Amo l’intensa metafisicità ( e ancor più la fisicità ) delle forme scolpite, la cui esilità traccia  “corpi-lettere verbali” in danza nell’aria. La tensione verso l’alto, spirituale ed estetica, fonde in un’unica formula ( ineludibile il richiamo a Giacometti) l’ecce  homo  all’allusione totemistica, con esiti di dolente, vibrante grazia…”

 

Varese, 27.X.2001

 

 

“ I Miti” di Mauro Crocetta

Accomuniamo questo grande artista nostro contemporaneo ai grandi del Rinascimento per la “ felix contaminatio” culturale di tipo classico di cui è intrisa la sua opera. Scrittore, poeta, drammaturgo, incisore e scultore Mauro Crocetta imprime nel bronzo i geni di una classicità mutuata senza dubbio dagli studi umanistici ma interpretata nell’essenziale messaggio che della classicità costituisce la forza: l’humanitas, ovvero la naturalità……

 

I PROTAGONISTI  delle Marche  Ottobre 2001

 

 

Giorgio Bàrberi Squarotti  “… I MITI, bellissimi per poesia e preziosissimi per immagini….”

Torino, 3.XI.2001

 

 

“ Sublime  MIRRA va in scena”  Crocetta sfida l’Alfieri:

Sublime. L’aggettivo è usato dallo storico Emidio Diletti per definire la “Mirra” di Mauro Crocetta. Dell’opera  si torna a parlare oggi in occasione di un incontro a Bacoli, in provincia di  Napoli, nel quale lo scrittore sambenedettese si confronta con Vittorio Alfieri……

 

Corriere Adriatico  25 giugno 2002

 

 

Ernesto Salemme ha messo in scena il mito cantato da Ovidio, ripreso da Vittorio Alfieri e riproposto dal poeta Mauro Crocetta “ MIRRA IN BIANCO E NERO”

“A Bacoli è stata rappresentata un’originale attualizzazione del mito antico cantato dal poeta Ovidio nel  X libro delle Metamorfosi e nell’Ars Amatoria, rappresentato scenicamente nel 1789  da Vittorio Alfieri e riproposto   in un atto unico dal drammaturgo Mauro Crocetta  due secoli dopo Mirra….”

Il Notiziario Flegreo 03.07.2002

 

 

“ I Miti”  di Mauro Crocetta

di Elvira Mastrovincenzo

Cantano lo stupore e lo struggimento di corpi trasformati i poemetti di Mauro Crocetta che accompagnano in forma di ampio e disteso contrappunto le sue bronzee figure, prosciugate sino a divenire fili sensuali di luce abbrunata.

Si ispira  al mito questo artista “pluriforme” ed è alla imperitura fecondità delle sue calde immagini che si affida per rileggere il mondo con uno sguardo ove  il tempo antico si è addensato, ma senza appesantirsi, abbandonandosi a memorie ora patetiche e forti, ora  magiche e lievi……

 

Grottammare    n. 25  HORTUS ottobre 2002

 

 

Mauro Crocetta ubbidisce al richiamo del mito

di Leonardo Mancino

Sono i miti dell’antica storia greca quelli a cui si ispira lo scultore Mauro Crocetta al limite della valenza  massima del rapporto tra arte e poesia…..

Come artista di razza Mauro Crocetta si pone la questione di impedire, attraverso la materia, il dissolvimento della figura, usando nella scultura la tecnica di “segnare” le parti principali del corpo umano con riferimenti reali che si uniscono attraverso linee ideali e figurali dirette e lunghe che fanno pensare all’immagine del triangolo come stesso “mito” geometrico della perfezione ideale…….

 

Grottammare  n. 25 HORTUS ottobre 2002

 

 

Mauro Crocetta Scultore,saggista

di Giancarlo Bassotti

………Mette a nudo, scarnifica l’ossatura, la struttura stessa dei suoi personaggi, come a volerne scoprire i muscoli dolenti del peccato, i legami complessi, insondabili del male stesso,i contrasti drammatici dei nostri riposti pensieri: fa confessare alla materia quello che è inconfessabile………..

Le Marche e il XX secolo  – Atlante degli artisti  -

Federico Motta  Editore Milano novembre 2006

per Banca Marche

 

 

DAL MAESTRO ALL’ALLIEVO

di Armando Ginesi        [Leggi il testo completo]

……..A Mauro Crocetta succede un po’ quello che era successo a Canova: anch’egli (come il Canova dei bozzetti di Possano) muove da un afflato di energia spirituale dinamica e compulsiva che poi si acquieta nella morfologia tirata verso l’alto, nella materia che richiama ogni sua sbavatura all’interno della forma, in un rapporto grandemente equilibrato tra figura e spazio….

di Katia Buratti          [Leggi il testo completo]

………La sua scultura è assolutamente moderna, tutta dinamica, costruita di forze, di traietto-rie, di percorsi incrociati, come i voli nello spazio di un astronauta……..

………Le splendide drammatiche figure del mito sono come le farfalle nate dal bozzolo infor-me, mutano in senso inverso, divengono alla luce dei nostri tempi terribili, drammatici insetti,pura espressione scorticata, delle nostre passioni indecenti, incoffessabili.

Città di  San Benedetto del Tronto

Assessorato alle politiche culturali

con il patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Ascoli Piceno

                                                                                                                                               Palazzina Azzurra – 2/31 agosto 2008

 

 

Il MITO nell’ottica delle opere di Mauro Crocetta

 di Anna Maria Vitale        [Leggi il testo completo]

E’ difficile stabilire la priorità della forma scultorea o della parola  poetica perché seguono le stesse pulsioni e si corrispondono e si integrano nella resa del mito.

Nelle sculture, la vita, rappresa al di dentro, si concentra e vibra della sua stessa forza all’interno, e finalmente trova espressione nelle linee corporee che si tendono in movimenti che seguono rigorosamente forme geometriche e tuttavia danno suggestioni di spazi aperti, (il determinato richiama dialetticamente l’indeterminato, la finitezza della linea geometrica suggerisce per contrasto l’indefinito).

Così anche, nella poesia, la parola poetica è concisa, finita nella sua formulazione semantica, e, per contrasto, è resa vibrante di suggestioni, di echi indistinti.

                                                    Laboratorio di Scrittura e di Lettura

                                                    In collaborazione con

                                                    Città di  San Benedetto del Tronto

                                                    Ufficio Scolastico Provinciale

 

 

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